I percorsi Ketostation

Le diete ipocaloriche VLCKD e LKCD prevedono un apporto calorico giornaliero ridotto, con una quota proteica idonea a garantire il fabbisogno quotidiano dei soggetti in trattamento e una ridotta quantità di carboidrati (<50 grammi/die), al fine di attivare il processo di chetogenesi. Il ridotto apporto glucidico e calorico, stimola la lipolisi del grasso, elemento determinante per ottenere una diminuzione del peso corporeo con conservazione della massa magra.
Nella dieta KLCHF, invece, l’apporto calorico è pressochè invariato (90 – 100%) rispetto al fabbisogno per pazienti in cui non è richiesto un calo ponderale e una riduzione della massa grassa.

La chetosi nutrizionale che si realizza nelle diete VLCKD, LCKD e KLCHF rimane sempre sicura e rientra in un meccanismo fisiologico del controllo energetico, inducendo una diminuzione del senso di fame.

Con l’impiego dei prodotti Ketostation e Bariatric Meal, si possono realizzare quattro diversi percorsi che rientrano nel gruppo delle diete ipocaloriche VLCKD (Very Low Calories Ketogenic Diet) e LCKD (Low Calories Ketogenic Diet) e normocaloriche KLCHF (Ketogenic Low Carbohidrate Hight Fat).

Ciascun percorso Ketostation è suddiviso in Step per una durata complessiva variabile tra le 4 e le 12 settimane.

della durata di 8 settimane (VLCKD+LCKD) indicato come unico trattamento medico degli stati di obesità, anche in cicli ripetuti, e nella preparazione dei pazienti obesi alla chirurgia, quando si voglia ottenere un calo ponderale > del 10% del peso corporeo.
Consiste nella esecuzione di STEP 1, STEP 2 e STEP 3 (Chetosi nutrizionale forte,
media e moderata).

della durata di 4 settimane (VLCKD) indicato nella preparazione dei pazienti obesi alla chirurgia, nel caso si voglia ottenere un calo ponderale rapido compreso tra il 5 e il 10% del peso corporeo.
Consiste nella esecuzione di STEP 1 e STEP 2 (Chetosi nutrizionale forte e media).

della durata massima di 12 settimane, indicato nei casi di sovrappeso e moderata obesità. Fornisce tra le 800 e 1100 Kcalorie/die essendo una successione di periodi di VLCKD e LCKD degli STEP 2 e STEP 3 (Chetosi nutrizionale media e moderata).

della durata di 8 settimane, indicato nei casi clinici in cui non si voglia variazione della composizione corporea, anche in cicli ripetuti. Fornisce 90-100% di fabbisogno calorico.
Consiste nella esecuzione di STEP 1 STEP 2 e STEP 3 (Chetosi nutrizionale media e moderata).

 

  • Il percorso Ketostation è indicato per trattare tutti i casi di obesità e sovrappeso in presenza di comorbilità sia in campo medico che chirurgico.

Il paziente grande obeso o con comorbilità peso-dipendenti destinato alla chirurgia presenta importanti criticità indipendentemente dal tipo di intervento da eseguire sia esso bariatrico, addominale e di parete, toracico, estetico, ginecologico, urologico od ortopedico. Una preparazione pre-operatoria adeguata con VLCKD finalizzata ad un rapido calo ponderale può ridurre:


– Rischio anestesiologico

– Tempo chirurgico
– Sanguinamento peri-operatorio
– Tromboembolie
– Deiscenza ed infezione ferite chirurgiche
– Mortalità
– Tempi di mobilizzazione
– Durata della degenza

 

  • La riduzione del grasso viscerale (che deve essere considerato un vero organo produttore di numerose sostanze che oltre ad agire come regolatrici del metabolismo hanno effetti pro-infiammatori), l’apporto nutritivo al tessuto cerebrale e muscolare dei chetoni, il miglioramento delle principali funzioni vitali, spesso attraverso meccanismi non ancora completamente chiariti, fa si che i percorsi Ketostation trovino molteplici indicazioni anche nelle seguenti condizioni cliniche:


– Epilessia

– Diabete tipo2 (T2DM)
– Steatosi epatica non alcolica (NALFD)
– Sindrome Ovaio policistico (PCOS)
– Emicrania
– Malattia Parkinson (PD)
– Malattia Alzheimer (AD)
– Dermatologia
– Cancro
– Malattie cardiache
– Depressione e ansia
– Malattie infiammatorie intestinali
– Sindrome dell’intestino irritabile

 


Esistono condizioni patologiche in presenza delle quali intraprendere un trattamento chetogenico o una dieta proteica comporta il rischio di aggravare lo stato di salute del paziente:


– INSUFFICIENZA RENALE
– INSUFFICIENZA EPATICA
– DIABETE TIPO 1
– DIABETE TIPO 2 SCOMPENSATO
– USO CONCOMITANTE DI SGLT2 INIBITORI
– ARITMIE CARDIACHE E FIBRILLAZIONE ATRIALE
– IMA – ICTUS nei 3 mesi precedenti la prescrizione dietetica
– PORFIRIA
– SQUILIBRI IDRO ELETTROLITICI
– DISTURBI PSICHICI
– DISTURBI DELLA ALIMENTAZIONE
– DIPENDENZA SOSTANZE – ETILISMO
– GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

 

In tutti questi casi, è assolutamente controindicato intraprendere autonomamente una dieta chetogenica.

 

 

I trattamenti Ketostation, sia rispetto a regimi dietetici tradizionali che prevedono solo l’uso di alimenti naturali, che a regimi dietetici basati sull’uso di alimenti proteici surrogati (pasti proteici già pronti), risultano essere più vantaggiosi perché permettono di raggiungere gli obiettivi in tempi più brevi e ad un costo inferiore.

Nei percorsi Ketostation il livello massimo della produzione di chetoni si raggiunge in media entro 48 ore dall’inizio del trattamento e grazie al loro effetto anoressizzante si riduce fortemente il senso di fame.

Nelle VLCKD e LCKD il paziente manifesta durante il trattamento senso di benessere dovuto nei primi giorni alla perdita dei liquidi ritenuti, seguita dalla riduzione del grasso e del peso senza perdita di tonicità e massa muscolare.

Nelle KLCHF manifesta riduzione dei sintomi e miglioramento dei parametri clinici.

 

 

Gli effetti indesiderati nel corso di una VLCKD e KLCHF sono rapidamente reversibili e trattabili, quando necessario, con comuni sintomatici.

I principali effetti indesiderati sono:

– CEFALEA
– ALITOSI
– XEROSTOMIA
– ALTERNANZA STIPSI- DIARREA
– CRAMPI MUSCOLARI
– VERTIGINI POSTURALI
– RIDOTTA TOLLERANZA AL FREDDO

In particolare cefalea, riportata da circa un terzo dei pazienti (contrastabile con comuni antidolorifici purché privi di zucchero), tende a scomparire entro 48/72 ore dall’inizio del trattamento col crescere della produzione dei chetoni. L’alitosi è attribuibile all’acetone che viene eliminato per via respiratoria e può essere contrastata con caramelle o gomme masticabili rigorosamente prive di zucchero. Per quanto riguarda l’alvo, frequentemente si manifesta una alternanza tra stipsi (controllabile con lassativi a base d’erbe purché privi di zucchero) e molto meno frequentemente diarrea.
La disidratazione specie nelle fasi inziali del trattamento può essere ingente, pertanto il paziente deve seguire una corretta idratazione ed una adeguata supplementazione salina e vitaminica utili anche per ridurre il senso di stanchezza e astenia.

EVENTUALI EFFETTI INDESIDERATI PERSISTENTI VANNO NOTIFICATI AL MEDICO O SPECIALISTA DELLA NUTRIZIONE DI RIFERIMENTO