Il cancro è una delle maggiori sfide globali per la salute pubblica ed una delle principali cause di mortalità. Gli approcci complementari per migliorare significativamente l’efficacia delle terapie antitumorali standard sono scarsi. La dieta chetogenica sembra sensibilizzare la maggior parte dei tumori al trattamento standard sfruttando il metabolismo di riprogrammazione delle cellule tumorali rendendosi promettente nella terapia adiuvante del cancro. Le cellule tumorali usano il glucosio come fonte di energia primaria per soddisfare le esigenze di rapida proliferazione, utilizzano la glicolisi, anche in presenza di ossigeno: fenomeno noto come “effetto Warburg”. Pertanto, qualsiasi intervento farmacologico che riduca i livelli intratumorali di glucosio può essere efficace per rallentare la crescita tumorale.
Durante l’implementazione di dieta chetogenica, le cellule tumorali hanno un accesso limitato al glucosio e non possono utilizzare i KB come fonte di energia a causa della funzione mitocondriale aberrante e della ridotta attività enzimatica per il consumo di chetoni. A causa di una riduzione dei livelli di glucosio nel sangue, la dieta chetogenica potrebbe influenzare contemporaneamente il metabolismo del glucosio e la segnalazione glucosio-dipendente nelle cellule tumorali. Inoltre, la carenza di glucosio porta a un ciclo di lattato/piruvato soppresso che inibisce la neovascolarizzazione, l’attivazione del fattore di crescita epidermico vascolare indotta dall’ipossia e l’angiogenesi e causa la necrosi finale nelle cellule tumorali. KBs possono inibire l’infiammazione, che è strettamente correlata con la patogenesi del tumore.